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Didattica della Storia - La Storia in scena - La giornata della memoria

 

 

P. Faorlin, M. PUccio, Didattica della Storia - La Storia in scena

Volume 1 LA PREISTORIA, Erga Edizioni - Anno di pubblicazione 2008 € 10,00
 

 

 

 

P. Faorlin, M. Puccio, La giornata della memoria - La Storia in scena, Erga Edizioni - Anno di pubblicazione 2009 € 14,00


 

 


 

Due libri utili e operativi. “Didattica della Storia: la Preistoria” e “La giornata della memoria” rappresentano una risposta concreta alla domanda di come coinvolgere i bambini e i ragazzi, su come dar vita ai contenuti proposti, a come alimentare la curiosità e il desiderio di imparare. I 2 testi di Paola Faorlin e Maria Puccio (due insegnanti di scuola primaria con una consolidata esperienza dnella sperimentazione didattica) offrono, soprattutto ad uso degli insegnanti, percorsi, materiali e indicazioni per realizzare laboratori capaci di affrontare con metodo e profondità alcuni argomenti (in particolare la Preistoria e la Shoah) relativi all’ambito dello studio della Storia ma con un taglio interdisciplinare e soprattutto capaci di attivare un’esperienza di apprendimento per immersione, per così dire a “tutto tondo”. Come i due testi presentano chiaramente i bambini vengono accompagnati verso la conoscenza degli argomenti proposti facendone esperienza, attraverso la preziosa mediazione dello spazio, delle cose, degli stimoli che intercettano tutti i loro canali di contatto con la realtà (l’udito certo ma anche gli altri sensi). Si tratta di una messa in scena come recita il sottotitolo dei volumi (“La Storia in scena”) ma attraverso un’operazione che non pare improntata a stupire con effetti speciali ma piuttosto a catturare l’attenzione, a sostenere la curiosità, a valorizzare le differenti modalità dell’apprendere proprie di ciascun bambino. Il riferimento alla teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner è esplicito e chiaro. Ci pare di cogliere in questi lavori, il desiderio di raccontare una buona prassi che due maestre hanno costruito e sperimentato nel tempo, certamente impegnativa ma possibile e sostenibile all’interno di una scuola mediamente organizzata e funzionante. Di fronte ad una scuola che troppe volte i bambini e i ragazzi giudicano noiosa non si tratta di ricercare espedienti iper tecnologici a condimento di una modalità didattica che di fatto resta unidirezionale e nozionistica, basata sul modello spiegazione-studio-verifica, ma piuttosto di elaborare esperienze capaci di accogliere i ragazzi e le loro domande e all’interno delle quali la competenza dell’insegnante si spenda in termini di attenta, scrupolosa e precisa regia di scenari, stimoli, percorsi intenzionalmente orientati verso alcuni obiettivi di apprendimento ma aperti e leggeri nella loro possibilità di incontrare lo specifico modo di apprendere di ogni diverso bambino. Per qualcuno i due testi presentati possono già essere un manuale operativo per affrontare gli argomenti proposti, per tutti uno stimolo prezioso a ricercare più efficaci modalità capaci di lavorare davvero sull’imparare ad imparare.

Fabrizio Lertora



 

 

 

 

 

 


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