Ecco un libro che racconta una bella storia, la storia del “Granello di senapa”. Il “Granello di senapa” è un tavolo di coordinamento tra diverse
realtà (Uffici pastorali ed Enti) di Reggio Emilia che propongono insieme un progetto formativo sui temi dell’educazione alla mondialità, alla pace e alla salvaguardia del creato. L’occasione per raccontarsi è il decimo compleanno e il modo per farlo è coerente con lo stile di lavoro dei suoi operatori, un gruppo di giovani (professionisti e volontari), che ha di gran lunga superato il centinaio di membri, non inclini alle celebrazioni ma concentrati sul fare e sul fare bene. Niente o poche chiacchiere quindi, piuttosto proposte di temi, metodi, idee per proporre a bambini e giovani delle scuole e dell’associazionismo i temi dell’intercultura, della globalizzazione, degli stili di vita, dell’informazione alternativa e altro ancora. Per aiutarli a crescere, a pensare con la propria testa, a costruire una società più umana per tutti. Chi ha conosciuto i l Granello in questi 10 anni ne ha apprezzato la creatività, l’impegno e il rigore metodologico, di cui questa pubblicazione è esempio. E ne ha apprezzato la generosità; generosi a tal punto, i suoi operatori, da mettere a disposizione del grande pubblico la mole di conoscenze e attività via via acquisite in questi 10 anni di esperienza. Il testo infatti, a cui è allegato anche un CD-ROM, è ricco di proposte e materiali, una miniera di spunti per chi (insegnante, educatore, formatore) desidera educare alla pace e non sentirsi solo in questa impresa. Ciò che risulta più originale e merita attenzione, tuttavia, è la metodologia utilizzata, in particolare rispetto alla strutturazione degli interventi che partono sempre da un’attenta lettura della realtà e del mondo giovanile e che vengono sempre co-progettati insieme agli interlocutori.
Una bella storia davvero. Un bell’esempio della possibilità della collaborazione, del lavoro insieme tra diversi, della sinergia tra scuola e territorio. In una parola della possibilità di avere ancora fiducia nella possibilità di essere adulti capaci di educare e di educare insieme.
Fabrizio Lertora
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